Pronomi Personali

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  1. Shining Star.
     
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    Pronomi Personali



    I pronomi personali sono quei pronomi che rappresentano, in funzione deittica, la persona che parla, la persona che ascolta oppure la persona, l'animale o la cosa di cui si parla, senza specificarne o ripeterne il nome.

    I pronomi personali in italiano sono i seguenti:

    * io e noi indicano la persona che parla o il gruppo di persone al quale appartiene chi parla (prima persona);
    * tu e voi indicano la persona o le persone a cui ci si rivolge (seconda persona);
    * egli, ella, lui, lei, esso, essa e loro, essi, esse indicano la persona o le persone a cui ci si riferisce (terza persona). I pronomi di terza persona condividono un unico pronome riflessivo, si.


    I pronomi personali in italiano hanno forma diversa, secondo la persona, il numero, il genere e la funzione. Tale funzione può essere di soggetto o di oggetto. I pronomi di alcune persone variano di forma a seconda che l'oggetto sia diretto o indiretto. I pronomi personali usati come complemento hanno due forme:

    * forma forte o tonica, così chiamata perché prende l'accento tonico;
    * forma debole o atona, così chiamata perché non prende l'accento tonico, che cade sulla parola successiva.

    Caratteristiche in varie lingue

    Non in tutte le lingue i pronomi seguono le stesse regole. In alcune lingue il pronome varia per genere e numero, in altre solo per genere, in altre solo per numero. Se la lingua presenta dei casi grammaticali, il pronome può essere adattato al caso. Inoltre, si possono avere comportamenti diversi dei pronomi per indicare azioni riflessive o verbi impersonali, o regole diverse sulla possibilità di omettere i pronomi.

    Forme di Cortesia

    Ai pronomi personali spesso viene dato il compito di fare una distinzione tra il livello di formalità del dialogo, come la forma tipica di lingue come il francese (ed in vari contesti anche in italiano) di riferirsi al plurale anche ad una sola persona come segno di rispetto (dare del voi), o riferirsi alla terza persona (dare del "lei").

    Ciò può apportare differenze col passare del tempo, ad esempio in inglese antico c'era una chiara distinzione tra singolare e plurale anche alla seconda persona come oggi in italiano. Per motivi storici - l'introduzione dell'usanza francese di usare la seconda persona plurale come segno di rispetto e dare del "voi" - il pronome thou (tu) lasciò il posto a ye (voi, nominativo) ed infine a you (voi, accusativo).

    Il modello inglese è stato preso ad esempio per la lingua esperanto, che ha il pronome vi che equivale al you inglese, ed un pronome ci che viene usato solo con persone con le quali si ha una grande intimità (vedere anche il modello francese tu-vous).

    Lingue come il giapponese o il coreano hanno invece dei pronomi apposta per indicare i livelli di cortesia, o in alcuni casi anche i ranghi sociali.
     
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  2. paolopicco
     
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    alcuni pensano che per andare a teatro occorra mettersi un vestito elegante, invece che un semplice paio di jenas.
     
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  3. fabriii
     
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    http://epic.blogfree.net/
     
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2 replies since 23/9/2009, 17:21   1722 views
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