Analisi Grammaticale Online

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  1. fla
     
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    come posso fare l'analisi grammaticale di questo testo??
    Non abbiamo mica abitato sempre a Mango Street. Prima abitavamo a Loomis, al terzo piano, e prima ancora a Keeler. Prima di Keeler stavamo a Paulina e prima ancora non me lo ricordo. Quel che mi ricordo bene è che traslocavamo un sacco. E ogni volta pareva che eravamo uno di più. Quando ci siamo trasferiti a Mango Street ormai eravamo in sei - Mamma, Papà, Carlos, Kiki, mia sorella Nenny e io. La casa di Mango Street è nostra e non dobbiamo pagare l'affitto a nessuno o dividere il giardino con quelli di sotto o stare attenti a non fare troppo rumore. E non c'è neanche il padrone di casa che bussa sul soffitto con la scopa. Però, anche così, non è proprio la casa che volevamo. L'appartamento a Loomis l'abbiamo dovuto lasciare in fretta. Sono scoppiate le tubature dell'acqua e il padrone di casa non voleva cambiarle perché il palazzo era troppo vecchio. E così ce ne siamo dovuti andare alla svelta. Usavamo il bagno dell'appartamento accanto e portavamo l'acqua in casa dentro le bottiglie del latte. Ecco perché Mamma e Papà si son messi subito a cercare casa e ci siamo trasferiti a Mango Street, che stava lontano, dall'altra parte della città. Ce lo dicevano sempre che un giorno ci saremmo trasferiti in una casa, una casa vera che sarebbe stata nostra per sempre in modo da non dover traslocare ogni anno. E che la nostra casa avrebbe avuto l'acqua corrente e tubature che funzionavano. E che dentro ci sarebbero state scale vere e non quelle dell'androne, ma scale solo nostre come si vedono nelle case in TV. Avremmo avuto anche un seminterrato e almeno tre bagni, in modo che quando ci facevamo il bagno non dovevamo avvertire tutti. La nostra casa sarebbe stata bianca e avrebbe avuto alberi tutt'intorno, un giardino grande con l'erba e senza staccionata. Questa era la casa che ci raccontava Papà appena comprava un biglietto della lotteria ed era anche la casa che sognava Mamma nelle storie che ci raccontava prima di andare a letto. Ma la casa di Mango Street non è affatto come ce l'avevano descritta loro. È piccola, rossa, con una scala stretta davanti e le finestre così piccole che sembrano trattenere il fiato. Qua e là i mattoni si sbriciolano e la porta d'ingresso è così deformata che per entrare bisogna spingere forte. Davanti non c'è giardino, solo quattro piccoli olmi piantati lungo il marciapiedi dal comune. Sul retro c'è una piccola rimessa per la macchina che ancora non abbiamo e un giardinetto che sembra ancor più piccolo, stretto com'è dalle due case accanto. Ci sono le scale anche dentro casa, ma sono normali scale da androne e di bagno ce n'è uno solo. Tutti dobbiamo dividere la stanza da letto con qualcuno - Mamma con Papà, Carlos con Kiki e io con Nenny. Una volta, quando abitavamo a Loomis, una suora della mia scuola è passata da quelle parti e mi ha visto giocare davanti casa. L'ingresso della lavanderia a gettoni sotto di noi era stato chiuso con delle assi perché era stata rapinata due giorni prima e il padrone aveva scritto sulle assi SÍ, SIAMO APERTI per non perdere clienti. Dove abiti? mi ha chiesto. Lassù, ho risposto io, indicando il terzo piano. Abiti lassù? Lassù. Dovetti guardare bene dove indicava lei - il terzo piano, la tinta scrostata, le tavole che Papa aveva dovuto inchiodare alle finestre per non farci cascare di sotto. Abiti lassù? Il modo in cui l'aveva detto m'aveva fatto sentire una nullità. Lassù. Sì, abitavo lassù. Ho annuito. Fu allora che mi resi conto che dovevo avere una casa. Una casa vera. Una che avrei potuto indicare. Ma questa non è proprio quella. No, la casa di Mango Street non è proprio quella. Per il momento, dice la Mamma. È temporanea, dice il Papà. Ma io lo so come vanno queste cose
     
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3178 replies since 24/3/2009, 17:22   235833 views
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