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Enrico Farinella.
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Volevo mandarti qualcosa, oltre alle parole. Così ho messo la mia voce in questa gabbia che canta. Una gabbia che è un uccello. Te la regalo. Ma voglio anche chiederti una cosa, Mario, che tu solo puoi fare. Tutti gli altri miei amici non saprebbero da che parte cominciare, o penserebbero che sono un ridicolo vecchio rincitrullito. voglio che tu vada a passeggiare con questo registratore per Isla Negra, e che mi incida tutti i suoni e i rumori che incontri. Ho disparatamente bisogno anche solo del fantasma di casa mia. La mia salute non è buona. Mi manca il mare. Mi mancano gli uccelli. Mandami i suoni di casa mia. Entra nel mio giardino e lascia suonare le campane. Prima incidi quel rintocco delicato delle campane piccole, quando le muove il vento, e poi tira la fune della campane più grande, cinque, sei volte. Campana, la mia campana!.